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Trento, 13 marzo 2012
Lotteria, i caprioli in palio sono due.
Bombarda dei Verdi: fermate quel premio
Esposto Enpa al servizio Foreste provinciale
da l'Adige di martedì 13 marzo 2012

Continua la polemica sui cacciatori di Ronzo. Gli animali offerti sono due.
L’ente protezione animali e «Flama d’Anaunia» hanno fatto anche una segnalazione in Procura.
Si ipotizza la violazione di norme sul commercio.

Il politico ambientalista interroga Dellai: sei d’accordo?
«Un animale è bene dello Stato non si regala come una torta»

L’Ente protezione animali ha deciso di rivolgersi al Servizio foreste e fauna per fermare la lotteria con i caprioli in palio, segnalando anche la questione alla Procura di Trento. Sì, perché gli animali sono due e non uno come si è sempre pensato. Una delle femmine è l’ottavo premio della lotteria, i cui biglietti sono in vendita in paese, ed è offerto dall’Associazione cacciatori di Ronzo nell’ambito della festa che si terrà tra una decina di giorni. L’altra femmina è il 14° premio ed è offerto dall’Associazione dei cacciatori di Modena.

Le associazioni Enpa del Trentino e «Flama d’Anaunia», con i loro rispettivi presidenti, Antonio Russi e Ivana Sandri, hanno messo in mano la questione al Servizio foreste e fauna della Provincia che ora dovrà verificare se la lotteria non rappresenti una violazione delle norme sulla caccia. Alle due associazioni si unisce anche il consigliere provinciale dei Verdi, Roberto Bombarda, che con un’interrogazione al presidente della Provincia, Lorenzo Dellai, chiede che venga fermata la «lotteria» di Ronzo.

L’Enpa e Flama d’Anaunia per parte loro, vanno dritte al problema e in un comunicato stampa sostengono: «Pur non entrando nel merito dell’eticità dell’uccisione di un animale, si sono rivolte all’Ufficio distrettuale forestale, con la richiesta di verificare se quanto messo in atto dall’associazione cacciatori di Ronzo-Chienis potesse configurarsi come illecito, in violazione della legge provinciale 9 dicembre 1991. Infatti chiedevano se, in considerazione di quanto recitano le norme, la lotteria si sostanzi nella vendita dei biglietti, per poi averne in cambio della merce, e se, quindi, non sia che una vera e propria commercializzazione».

Le due associazioni hanno inviato una informativa oltre che all’Ufficio distrettuale forestale di Rovereto anche alla Procura della Repubblica, al questore di Trento, al presidente del Consiglio provinciale, al Commissariato di polizia di Rovereto, al Sindaco di Ronzo-Chienis, ai carabinieri di Mori. Le due associazioni si dicono convinte che ora la questione verrà chiarita una volta per tutte e si aspettano che i «premi» incriminati verranno tolti dalla lotteria.

«Se in seguito al loro intervento non si troveranno più animali selvatici come premio delle lotterie - dice l’Enpa – sarà già un risultato positivo. I caprioli non si possono mettere in palio come un vaso di marmellata fatta in casa».

Anche Roberto Bombarda si è fatto sentire con una interrogazione con cui sottolinea alcune osservazioni di ordine giuridico che determinerebbero anche l’illeceità della lotteria. Per Bombarda la «legge provinciale sulla caccia stabilisce modalità ben precise circa la copertura delle spese di gestione della riserva» a cui concorrono i cacciatori che non possono promuovere altre forme. Inoltre, secondo Bombarda viene meno il dovere di partecipare alle spese in obbligo paritario fra tutti i soci, perché una lotteria «consente a qualcuno di acquistare un numero maggiore di biglietti». Infine «nessuna norma autorizza a cedere capi di fauna selvatica per «beneficenza». Il capriolo in questione è, per la legge, «bene indisponibile dello Stato». Come può una sezione cacciatori, regalarlo?».

Tutto questo, per Bombarda è commercio di animali travestito e chiede quindi al presidente della Provincia se intenda intervenire.

Certo è che la polemica non si fermerà qui.

 

     

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